Per il quarto anno consecutivo si è registrata in Spagna un moderato aumento delle entrate erariali dai giochi ‘privati’, ovvero slot casinò e bingo.
L’insieme del gioco d’azzardo privato face to face, spagnolo, ha registrato un valore di 1.135 milioni di euro di imposte dirette nel 2019. Questo importo è il risultato dell’aliquota fiscale fissa applicata a ciascuna delle modalità di gioco privato: macchine arcade, lotterie, bingo, casinò, lotterie, combinazioni casuali e scommesse delle rispettive comunità autonome, dell’Agenzia statale per l’amministrazione fiscale (AEAT) e dei consigli provinciali baschi.
L’ultimo report sull’industria di settore permette di osservare che l’evoluzione della storia della raccolta è anche un ottimo indicatore dell’evoluzione del gioco d’azzardo privato face to face. Di fronte a chi sostiene, in modo demagogico, che oggi c’è più offerta di gioco d’azzardo, l’analisi oggettiva dell’andamento di questi introiti, che si basa su un criterio di tasso fisso, permette di dimostrare che accade esattamente il contrario. Come spiegano gli analisti che hanno redatto l’ultimo report.
I valori infatti sono rimasti gli stessi del 2018.
Dieci anni fa, ovvero nel 2008, i giochi ‘privati’, per fare un esempio, hanno garantito entrate erariali per oltre 1,8 miliardi di euro.
Le slot nei pubblici esercizi e nelle sale giochi rappresentano l’offerta di gioco con la cifra più alta di imposta versata. Stiamo parlando di 813 milioni contro il 718 del 2018.
In calo invece le imposte sul Bingo: 201 milioni contro i 323 del 2018.
Le scommesse sportive hanno registrato imposte versate per complessivi 33 milioni, in netto calo rispetto ai 46 milioni del 2018. Le scommesse sono entrate nel mercato spagnolo solo nel 2011 e l’anno successivo hanno verato imposte per 8 milioni di euro.
Stabili le entrate dai casinò: 66 milioni l’anno.