Avete mai giocato ai Gratta e Vinci? Ogni secondo in Italia ne vengono venduti 60.
Quindi ora siamo a 120… 180… 240… I più economici costano 1 euro e sono alti 5 centimetri. I più costosi invece ne costano 20 e sono alti 25 centimetri.
gratta-e-vinci – Più spendiamo e più lo vogliamo grande!
Andiamo a comprare un Miliardario Maxi, uno dei Gratta e Vinci più venduti in Italia. Costa 5 euro.
Sul retro c’è la lista dei premi in palio, da 5 a 500 mila euro ma non ci sono informazioni sulla probabilità di vincita.
Invece sul sito agenziadoganemonopoli.gov.it – giochi – lotterie istantanee – elenco lotterie attive – Miliardario si scopre che di premi da 500 mila euro ce ne sono 18.
Sì, ma su 108.000.000 (108 MILIONI) di biglietti stampati!
Se li mettessimo tutti, uno dietro l’altro, formeremmo una fila lunga circa 21 mila 500 chilometri che è la distanza che c’è dal nostro ufficio a Torino fino a Capo Nord e poi giù attraverso Spagna, Algeria, Congo fino a Città del Capo, in pratica, un viaggio di oltre un mese.
A un certo punto ci fermiamo, magari nel mezzo del deserto del Sahara apriamo la portiera e raccogliamo un biglietto dalla fila che abbiamo accanto a noi.
Ecco, questo equivale a comprare un Miliardario.
Difficile che sia uno di quei 27! Eppure qualcuno che vince c’è. Ma è ovvio se pensate a quanti ne vengono venduti ogni secondo.
Ma nel lungo periodo non c’è scampo: gli incassi dei premi non compensano le spese e il giocatore medio perde al ritmo di 1 euro e 40 centesimi per ogni biglietto acquistato.
Eppure noi giochiamo lo stesso. Perché?
Nel 1997, in una relazione alla Camera dei Deputati sull’andamento dei Gratta e Vinci il ministro delle finanze Visco si dichiara soddisfatto degli ottimi incassi ottenuti per lo Stato e fa una lista dei punti di forza di questo gioco su cui investire negli anni successivi.
L’intimità è uno di questi.
«Il giocatore è psicologicamente convinto di essere il protagonista esclusivo del gioco… … in quanto viene a conoscenza dell’esito della giocata escludendo qualsiasi intervento di altri soggetti».
Nello stesso documento il ministro aggiunge che «in base messaggi pubblicitari il giocatore ha acquisito la consapevolezza… di avere un’elevata probabilità di vincita».
Ti piace vincere facile? Ma non solo.
I tagliandi vincenti attaccati sulle vetrine delle ricevitorie le notizie dei giornali e dei telegiornali hanno lo stesso effetto perché danno visibilità ai pochissimi che vincono e ci impediscono di vedere i milioni che perdono Poi ci sono le piccole vincite.
“Il primo degli elementi fondamentali per garantire il successo dei Gratta e Vinci… … – recita il documento – è proprio l’elevato numero di premi ancorché di basso importo».
Infatti ogni 4 gratta e vinci Miliardario 1 è vincente ma quando vinco, 8 volte su 10 vinco il prezzo del biglietto o il doppio soldi che facilmente reinvesto
subito in un’altra giocata.
Oltre a questo ci sono le quasi vincite. Quando manchiamo un bersaglio per un soffio proviamo una sensazione di frustrazione che ci fa venir voglia di ritentare subito come in questo biglietto
in cui avrei vinto 500 mila euro se solo avessi trovato un 33 e, guarda caso, ho trovato proprio un 31 e un 32 Intimità, illusione della vincita, piccole vincite e quasi vincite questi sono alcuni degli aspetti che aumentano la nostra voglia di comprare altri Gratta e Vinci.
Per chi organizza il gioco sono punti di forza su cui investire per chi gioca, sono trappole da evitare..